Brani da La Ninna nanna de la guerra - Trilussa - 1914

per un Dio che nun se vede,/ma che serve da riparo/ar Sovrano macellaro./Ché quer covo d'assassini/che c'insanguina la terra/sa benone che la guerra/è un gran giro de quatrini/che prepara le risorse/pe' li ladri de le Borse.

venerdì 25 aprile 2008

Afghanistan e Iraq, mai stato peace keeping

Una delle più brutte e subdole favolette per bambini che sono circolate nella politica italiana di questi ultimi disgraziatissimi 6 o 7 anni, è quella secondo la quale il motivo dell'invio dei militari italiani in Iraq e Afghanistan sia stato quello di fare peace keeping. Chi la sostiene si fa scudo, almeno per il caso dell'Iraq, delle parole dell'ex Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, secondo il quale le truppe italiane sono state mandate in Iraq a guerra finita e quindi in missione di pace. (http://www.repubblica.it/2005/l/sezioni/esteri/iraq75/guefini/guefini.html)
Sulla buona fede di Ciampi non ho nessun dubbio, e ritengo le sue parole frutto solo di un pò di dabbenaggine. Per capire perchè, spieghiamo cosa è il peace keeping: non è ogni generica interposizione tra due o più fazioni in guerra, ma è invece il tentativo di impedire che una delle fazioni in guerra sopraffaccia l'altra o le altre. Ciò può avvenire o interponendosi al confine tra due o più stati in guerra, al fine di impedire che uno di essi sopraffaccia territorialmente l'altro (o gli altri), come hanno fatto le truppe italiane ponendosi al confine tra Israele e Libano; oppure interponendosi tra due o più fazioni interne ad uno stesso stato, dove non ci sia una precisa delimitazione territoriale (è ad esempio il caso dell'opera svolta dai militari italiani nei Balcani). Interporsi invece tra occupanti ed occupati, cioè tra una forza di occupazione e chi cerca di fare resistenza all'occupazione (sì, anche resistenza, e non solo terrorismo, perché sia in Afganistan che in Iraq coesistono entrambi i fenomeni, ma questo sarà oggetto di una tattazione a parte), come hanno fatto le truppe italiane sia in Iraq che in Afghanistan, non è e non può mai essere peace keeping, per il semplice motivo che farlo significa contribuire a stabilizzare le forze di occupazione e a sedare la resistenza, cioè contribuire all'occupazione. Se poi a ciò si aggiunge che le truppe italiane in entrambi i teatri di guerra sono sempre state al comando delle forze belligeranti anglo-americane, ecco che il quadro è completo. Le truppe italiane in Afghanistan e Iraq sono state mandate in guerra, su questo non c'è dubbio. Ma se lo si spiegasse chiaramente ai cittadini, verrebbe meno ogni possibilità di ottenere consenso popolare a queste missioni (di guerra). Donde, la necessità di raccontare la favoletta del peace keeping, di allestire anche questo fondale del Truman Show.

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